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In memoria
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Erano tutti lì, gli Interessati. Nello studio di Hallward, naturally: che, almeno a dar retta a certe incerte scritture, "era impregnato dell'intenso profumo delle rose, e quando la leggera brezza estiva frusciava tra gli alberi del giardino, fluiva dal vano dell'entrata il greve odore dei lillà o il più delicato profumo dell'eglantina". E c'era, altrettanto naturally, il divano coperto di gualdrappe persiane, lo splendore dei fiori dell'avorno, l'ombra fantastica di un uccello in volo, il cupo ronzìo delle api che giungeva dalla finestra, il fumo delle sigarette pesantemente oppiate di Lord Wotton... Un'atmosfera solenne e frivola, per una situazione frivola e atroce.
[ da Capricci a calco ]
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Cose persone comunismo grattachecche
ci sono cose & persone ci sono & pensieri & progetti avvolti dalla stessa vitrea solitudine dei chioschi di grattachecche sui lungotevere in inverno. muoiono anche i grandi poeti, la legge del menga non fa sconti neppure al padreterno afflitto da certi fastidiosi raffreddori & intanto mentre lui si ingozza di aspirine
da un meridiano all’altro la terra è tutto un rumore il frastuono delle vuvuzelas in sudafrica sembra un’eco in codice per il baccano di gola dei gabbiani che ormai vanno a caccia non più di pesci ma di topi qui nella città eterna che gioca a nascondino con se stessa
le finte risse dei reality hanno lo stesso tasso di menzogna dei dibattiti in parlamento. la stanchezza somiglia all’energia. l’energia somiglia a un accesso di delirium tremens.
essere (o voler essere) comunisti oggi - ank’ora! ank’ora (!) totalmente disancorati come siamo da pressoché tutto vuol dire (anche & ancora) farsi carico di quella totalità priva di fessure storia tremenda incancellabile di quella
bestia zoppa che si è chiamata appunto incautamente Comunismo – rompendone la continuità lacerandone il senso comune la vulgata la cecità fideistica senza una stilla di pentimento ma con tutta la possibile impossibile
freddezza analitica dentro quest’onda che non presenta mai nessuna anomalia nell’immane flusso di morte sorridente che si chiama ank’ora ank’ora Capitalismo eccetera magari anche guardando l’avviso attaccato a quel tronco
d’acacia in cui sotto al fotocolor del quadrupede si chiede aiuto per il ritrovamento di un “dolcissimo volpino microchippato” – e di lì a poco il tg parla di massacri & di festini di stupri di glamour cinematografico di contratti tipo garrota foderata di velluto (Pomigliano & altrove)
con la stessa inflessione di voce lo stesso tono caucciù di fronte alle cose alle persone al gratta&vinci vinci&gratta.
tu corri sui tuoi tacchi a spillo dici ridendo che sei più brava di un saltatore in alto cubano o di un airone. io muoio.
16 giugno 2010
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Niagara
snobbando schifiltoso gli swieback adamo bevve la cicuta
(almeno così pare(
usciti a frotte dagli interstizi dell’arpa
(almeno così pare(
poco gli avanza di vita al fronte degli impiegati statali
(almeno così pare(
quante leggende nordiche a Matera
(almeno così pare(
tutte aggraziate con tartufi e regaglie
(almeno così pare(
la nevrotica George rimase a letto ascoltava dei dischi
(almeno così pare(
contro le lesioni cutanee gli eritemi le ulcerazioni
(almeno così pare(
giudicando i principali responsabili viventi del nazismo
(almeno così pare(
CONTRARIAMENTE A QUANTO AVVIENE REALMENTE
[ da In abisso, Il Ventaglio ]
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